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2007 – Benevento, ridisegno del Rione Libertà

2007 – Benevento, ridisegno del  Rione Libertà

TYPE urban planning / urban design
CLIENT PRUSST CALIDONE – PROVINCIA DI BENEVENTO – COMUNE DI BENEVENTO Ufficio Programmi Complessi
YEAR 2007
VIDEO Benevento, ricuciture urbane

DESCRIPTION
Nella parte bassa dell’urbano separato dalla presenza del fiume Sabato ad est e della strada di collegamento per Napoli a ovest, il rione Libertà, con un popolazione di circa 20.000 abitanti, si caratterizza per un tessuto edilizio che dall’originario impianto razionalista degli anni trenta a nord si sfrangia verso sud in costruzioni isolate per concludersi nel grande vuoto dello stadio. Nonostante la prossimità con il centro storico lo segna una condizione di isolamento fisico e una marginalità sociale incrementata dalla mancanza di logiche integrative al suo interno; un degrado diffuso che ne mortifica le significative valenze urbanistiche.

Nel voler trasformare il quartiere in una zona viva, ambita, capace di innescare nuovi processi relazionali per un ambiente strutturato su partecipazione e consapevolezza comunitaria, tre i concetti fondamentali alla base della proposta: – eludere i fattori di isolamento favorendo l’interazione con il resto della città; – esaltare il ruolo del “non costruito” quale generatore di integrazione; – impiegare tecnologie sostenibili per elevare la qualità ambientale in una generale riorganizzazione energetica. In sostanza, tessere nuove relazioni, ricucire parti separate rivedendo in primo luogo il sistema infrastrutturale di mobilità interna, pensata per disincentivare gli spostamenti automobilistici, e di collegamento esterno, ulteriormente incrementato con il successivo progetto per strutture universitarie da dislocare nel centro della città.

Cardine del progetto è, infatti, una fascia di verde, realizzata su strade carrabili dismesse, al cui interno, senza interferire con il traffico veicolare, corre un tram-navetta a idrogeno con pannelli fotovoltaici al suo esterno, vettore ad emissioni zero per una drastica riduzione di fattori inquinanti dei trasporti convenzionali. Nell’attraversare da nord a sud il rione facilitandone le comunicazioni interne e al pari rimarcando in coincidenza delle fermate una sequenza di poli pubblici, lega due distinte linee del metrò regionale in stazioni dall’elevato impatto urbano. Potenti totem nello skyline si qualificano, infatti, per un’alta volumetria – 45 metri circa – a “camino” che, rivestita da pannelli fotovoltaici policromi, divine una “centrale” elettrica da cui approvvigionare gli elettrolizzatori necessari per estrarre dall’acqua l’idrogeno, propellente del tram-navetta ma anche di eventuali mezzi pubblici da collegarvi. A migliorare il sistema connettivo del quartiere verso l’esterno ci sono, poi, tre ponti pedonali attrezzati.

“Edifici-percorso” che, nell’attraversare il fiume in punti strategicamente posizionati, garantiscono efficaci legami con la città. Il ponte benessere al margine nord – struttura tubolare reticolare dal disegno a traforo (2 m. fra gli involucri coassiali) con 1.600 mq su due livelli parzialmente occupati da un centro fitness- il ponte intermedio – 1.000 mq per tempo libero, commercio e servizi con una serie di pale eoliche – il ponte museo al limite sud- attraversato dalla linea del tram e caratterizzato da captatori di energia solare e arpe eoliche – stabiliscono, inoltre, una pregnante relazione con il corso d’acqua di Benevento. Non più cesura, limite invalicabile ma risorsa da sfruttare come elemento significante in un processo di risanamento ambientale in cui il fiume riacquista «l’antico ruolo connettivo capace di spiegare le ragioni dell’intero insediamento urbano».

Così se ne riqualificano le sponde con sistemazioni a verde, con piccole cavee per spettacoli o solo per sostare, con lo specchio d’acqua integrato al futuro centro congressi. All’interno del quartiere, come detto, in coincidenza delle fermate del tram, intervallate a distanza di circa 250 metri, si dispongono una serie di episodi architettonici, in parte già esistenti e in parte da realizzare. Così il Teatro San Modesto, il mercato, la chiesa dell’Addolorata, il campus scolastico, lo stadio, il centro congressi divengono nella trama organizzativa dell’area magneti urbani attraverso cui migliorare la condizione generale incrementando anche il senso di partecipazione e appartenenza comunitaria. Calamitano, indirizzano, segnano il tessuto con inedite nodalità funzionali identitarie stimolando il contatto e il confronto fra gli abitanti in una nuova dimensione sociale. Il mercato, ad esempio, pensato nell’ambito di una sostituzione edilizia di 400 alloggi in posizione baricentrica assume quasi il ruolo ideale di agorà contemporanea, piazza in cui rimarcare le specificità comportamentali locali in una dimensione tuttavia aggiornata alle problematiche della nostra epoca.

PROJECT BIBLIOGRAPHY
– Massimo Pica Ciamarra, Liaisons, Legami, links – histoire d’une peripherie qui devient centre, in , n°1-2, 2008.
– Fortunato D’Amico, Urban Solution, catalogo della mostra, Fieramilano 26-30 maggio 2009, Electa, Milano 2009, pp.128-133.
– Quaderni di architettura naturale n°05/2009 – Pica Ciamarra Associati – Eteronomia dell’architettura, a cura di Federico Verderosa,Errebi Grafiche Ripesi srl. Falconara (AN), 2009, pp. 28-31.
– Benevento – Ricuciture urbane, video, regia Formae 2009.
– Massimo Pica Ciamarra, Ambizioni ecologiche elogiche di mutazione urbana, in , speciale”Casambiente & Eco-Building” [patrocinio Ministero dell’Ambiente], Roma 2011, p.131.