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2000/2007 – Pistoia, Biblioteca Sangiorgio

2000/2007 – Pistoia, Biblioteca Sangiorgio

TYPE library
CLIENT Comune di Pistoia
YEAR 2000, contest 1st. price – 2002 definitivo – 2004 esecutivo
REALIZATION 2007
PROJECT with Angelo Verderosa, Federico Calabrese, Franco Archidiacono
LINK Visita la Biblioteca
VIDEO ANSELM KIEFER, DIE GROSSE FRACHT Un’opera inedita per la biblioteca di San Giorgio a Pistoia. Ne parla il collezionista Giorgio Gori.
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EXHIBITION
2012
•  San Paulo, Brasìlia, Rio de Janeiro mostra internazionale Momento Italia Brasile 2011/12
•  Paris, Villeneuve D’Asc (Lille), Versailles, Barcelone, Rennes, Grenoble L’Architecture pour une ville durable
2011
•  Tokyo Italy Now 2000-2010 for U.I.A. Congress mostra collettiva di realizzazioni italiane
•  Bologna Edifici Ecocompatibili ad Uso Pubblico
2009
•  SAIE 2009 – mostra/convegno
•  Milano URBAN SOLUTION
•  Luce ed Energia per la Pubblica Amministrazione
2008
•  Londra The London Festival of Architecture
•  Torino LA COMPLESSITÁ DEL PROGETTO CONTEMPORANEO PER UN’ARCHITETTURA RESPONSABILE
•  Mostra Internazonale – XXIII UIA World Congress of Architecture

DESCRIPTION

Presente fin dal 1907 con la Fabbrica San Giorgio – da cui il nome del nuovo edificio – e accresciuto nel corso del XX secolo fino a divenire un importante polo metalmeccanico specializzato nelle costruzioni ferroviarie – nel 1949 nascono le Officine Meccaniche Ferroviarie Pistoiesi trasformatasi nel 1968 in Ferroviaria Breda Pistoiese -, l’insediamento industriale di Pistoia conosce una progressiva dismissione che si accentua con il trasferimento dello stabilimento Breda nel 1973 da un sito prossimo al centro città in nuovo impianto realizzato più a sud. Tale processo genera un dibattito sulla riconversione dell’area – circa 13,5 ettari la sua estensione – che a distanza di quasi trent’anni, passando per il piano regolatore di Giancarlo De Carlo del 1989, si concretizza nel piano di recupero di Lidia Cottini e Sandro Stilli del 1998. Suo perno è la costituzione di un nuovo quartiere di saldatura fra città storica e prima espansione urbana mediante l’inserimento di servizi collettivi – sede universitaria per sei facoltà, scuola secondaria, ordini professionali, centro congressi, questura – da affiancare ad edifici residenziali.

In quest’ottica nel 2000 il Comune di Pistoia esita un concorso ad inviti per il risanamento e la rifunzionalizzazione dell’ex-officina Breda, realizzata fra il 1914 e il 1942 a ridosso delle mura trecentesche. Parte consistente del settore industriale dismesso, ha posizione strategica per costituirsi quale nuova centralità urbana ancor più valorizzata dalla decisione nel 2001 di dotare l’area di una passerella pedonale su progetto di Santiago Calatrava per scavalcare la linea ferrata in modo da connetterla direttamente al centro cittadino. La richiesta del concorso è quella di creare spazi che, nel divenire luogo pubblico dalla forte connaturazione collettiva con rilevanza non solo comunale, avrebbero accolto parte del patrimonio libraio della storica biblioteca Forteguerriana, nata nel 1473 a seguito del lascito del cardinale Niccolò Fonteguerri e ubicata nel centro storico in un edificio della prima metà del Cinquecento oramai ritenuto insufficiente.
Esperita la fase concorsuale in due gradi con conclusione nel settembre 2000, l’incarico è affidato nel 2001. Precisi vincoli sono stabiliti dal bando. In primo luogo il recupero della preesistenza conservandone la struttura e la configurazione architettonica di officina. Situata lungo la fascia centrale della area industriale – corpo 20 nelle planimetrie – presenta una pianta rettangolare costituita dalla sequenza di tre navate, di cui una con dimensioni ridotte, per un’estensione totale di circa 4.000 mq, con copertura a volte e orientate secondo l’asse nord-sud. Sviluppato su una superficie complessiva di 8.000 mq, il programma funzionale impone, poi, la costituzione di ambienti adeguati ad accogliere circa 350.000 volumi, 600 posti lettura, 100 punti multimediali, una sala conferenze per circa 100 persone, una biblioteca per ragazzi e gli uffici amministrativi.
A distanza di tre anni dall’incarico l’avvio del cantiere data al 2004 la cui conclusione è dopo tre anni caratterizzati da una gestione dei lavori segnata da una proficua collaborazione con il responsabile comunale del procedimento e da piccole varianti prevalentemente finalizzate a ridimensionare i costi con conseguente semplificazione di alcune soluzioni previste. In concomitanza con la giornata mondiale del libro, il 23 aprile 2007, infatti, si svolge la cerimonia di inaugurazione con immediata accoglienza positiva da parte della comunità e stampa locale. Nell’interpretare le richieste alla base, il progetto si incardina sull’idea del dialogo con la storia del luogo intrecciando la memoria formale dell’ex fabbrica con la configurazione della nuova biblioteca concepita come luogo aperto, vitale, strumento versatile di ricerca e al pari di condensazione e confronto dalla forte vocazione identitaria capace di innescare, definendo una nuova centralità urbana, dinamiche sociali e relazionali anche nel rapporto fra costruito e vuoto.
Una biblioteca, pertanto, flessibile, adatta ad «offrirsi come disponibile a comportamenti differenti, ad esprimere un’istanza di libertà, a fondarsi su integrazioni e trasparenze, connessioni, interrelazioni» accentuando gli spazi destinati alla lettura e agli usi collettivi. Alla base, la scelta è quella di mantenere quanto più possibile la volumetria esistente recuperandone i supporti verticale che, disposti su un modulo di 10×15 metri, scandiscono una maglia di tre campate rettangolari con l’ultima sul lato est con passo, sviluppo e altezza più piccoli rispetto alle altre. A questa si giustappongono, secondo una strategia di progressiva disarticolazione, una serie di volumi frastagliati che contrapposti alla regolarità della struttura generano un effetto dissonante amplificando lo spazio della biblioteca verso il giardino esterno delimitato da un muro. Pur mantenendo la forma originaria, le volte di copertura sono tuttavia sostituite da una nuova struttura portante lamellare, con archi binati sui cui si dispone il manto di copertura in doppio tavolato di legno rivestito in lamiera di zinco/titanio ventilata.
Con il contrappunto dei pilastri, le pareti esterne sono per la maggio parte definite in mattoni rossi che si alternano, in un giuoco di pieni e vuoti, ad estese vetrate in un accentuato effetto di “trafilato” esaltato dalla presenza di lamelle frangisole. Nell’insieme si percepisce un sensazione di leggerezza acuita dal prolungamento sui fronti sud e nord di pilastri e travi curvilinee che, nello “svettare” senza il manto di copertura generando dinamici effetti d’ombra, irradiano lo spazio interno nel contesto urbano in una serrata dialettica rimarcata sul lato d’ingresso, anche, da una sequenza di vetrine che veicolano informazioni rendendo trasparente l’edificio. Quasi a segnare il distacco con la regolare maglia strutturale preesistente, ribadendo tuttavia le ragioni del nuovo in stretta connessione con la storia del luogo, la distribuzione interna, con scarti, rientranze, inserti plastici di muri serpentinati, slittamenti ecc, ricostruendo idealmente la densità del tessuto urbano si fonda su una libera articolazione degli spazi.
Incastrati nella volumetria prestabilita secondo logiche partecipative manifestano un’accentuata permeabilità e un’attenzione alla componente umana. Fulcro della composizione è la “navata” centrale lasciata a tutta altezza per quasi la sua intera estensione. Determina un percorso passante, dall’atrio di accesso sul lato nord alla mediateca sull’opposto, spina dorsale dell’intero edificio a cui si relazionano la maggior parte degli altri ambienti della biblioteca: a piano terra le sezioni dedicate ai giovani con affaccio sul giardino, le sale conferenze e mostre, il bookshop, il bar e gli spazi di servizio; agli altri livelli, realizzati nelle zone laterali con solai in cemento armato prefabbricato, la sala lettura comune e l’emeroteca organizzate con scaffalature a sistema aperto (primo piano), servizi di consultazione specialistica, centro di documentazione, un home theatre per l’ascolto di musica e proiezioni di film, attività amministrative (secondo piano). La spazialità centrale,si configura come elemento portante del sistema di illuminazione naturale e ventilazione favorita anche dalla presenza di uno specchio d’acqua interno, che si prolunga su un patio aperto, e “monitorata” dalla presenza di un albero “sentinella”. Infatti, i “camini di sole” – 26 lucernari in vetro basso-emissivo a doppia pelle in acciaio inox di 3 m. di altezza e 2,5 m di diametro – posti sulla copertura nel garantire un’ottimale distribuzione della luce anche negli ambienti più interni consentono un’aerazione naturale e ibrida.

Funzionando da connettori di aria generano, infatti, delle correnti convettive, convogliate soprattutto nella galleria centrale, estroiettando l’area calda attraverso la propria intercapedine per differenza di pressione che se insufficiente è supportata da ventilatori al loro interno. Vari gli esiti positivi di tale approccio alla progettazione dei sistemi in cui l’ingegneria impiantistica si mostra quale componente architettonica qualificante: riduzione dei costi, semplificazione di gestione e manutenzione, maggiore efficienza con un notevole risparmio economico ma soprattutto elevata qualità ambientale perseguita in organismo che nell’integrazione dei diversi elementi esprime il suo principio fondativo.

PROJECT BIBLIOGRAPHY

•  Massimo Pica Ciamarra, Dal rumore al silenzio, in , n° 66, 2011, pp. 24-29.
•  Andrea Aleardi, Corrado Marcetti, L’architettura in Toscana dal 1945 ad oggi. Una guida alla selezione delle opere di rilevante interesse storico- artistico, Alinea Editrice, Roma 2011, p. 220.
•  Quaderni di architettura naturale n°05/2009 – Pica Ciamarra Associati – Eteronomia dell’architettura, a cura di Federico Verderosa, Errebi Grafiche Ripesi srl. Falconara (AN), 2009, pp.16-19.
•  Luigi Prestinenza Puglisi, Italia Architettura – 1., UTET, 2009, pp. 246-259.
•  Adriano Paolella, Pica Ciamarra: Biblioteca Forteguerriana, in , n°11, 2009, pp. 1-3.
•  Anna Galluzzi, New public libraries in Italy: Trends and issues, in , vol. 41, n°1, 2009, pp. 52-59.
•  Architettura Sostenibile Report – Edifici ecocompatibili ad uso pubblico, a cura di Lara Bassi, Lara Gariup, raccolta dei progetti esposti nella mostra convegno « Edifici ecocompatibili ad uso pubblico », SAIE di Bologna, Palazzo dei Congressi, 28-31 ottobre, vol.3, Edicom, Monfalcone 2009, p.111.
•  Letizia Longo, Giannantonio Vannetti, Biblioteca Comunale San Giorgio a Pistoia, in , rivista toscana di architettura, n. 2, 2008, pp. 22-23.
•  Gabriella Gemmani, La Biblioteca Sangiorgio, riqualificazione dell’edificio industriale ex Breda, in , n°2, 2008, p. 16-17.
•  Alberto Ferraresi, Energia e Ambiente, Biblioteca Forteguerriana a Pistoia, in , n°125, 2008, pp.16-21.
•  Gina Bortuzzi, Architettura Memoria Identità, in , n°41, 2008, pp. 42-46.
•  Biblioteca a Pistoia, in , rivista ufficiale dell’OICE, n°37, luglio-agosto 2008.
•  Maurizio Vivarelli, La biblioteca San Giorgio di Pistoia, in , n. 9, 2007, pp. 8-12.
•  Massimo Pica Ciamarra, Il progetto architettonico, in , n°8, 2007, pp. 18-19.
•  Alessandra Giovannini, La fabbrica del sapere, in , n°6, 2007, pp. 26-28.
•  Giulia Bonelli, Più sensi per l’architettura, intervista a M. Pica Ciamarra su opere d’arte e architettura, in <<d’A>> n. 32,aprile 2007, p. 55.
•  AA.VV., La Biblioteca Sangiorgio, in , n. 2, 2007, pp. 28-35.
•  Aisha Hasanovic, 2000 architects, vol. A-J & L-Z, Images Publishing Ltd, Mulgrave 2006, p. 478.
•  Mario Pisani, Pica Ciamarra Associati Frammenti / Fragments, L’Arca Edizioni, Milano 2003, pp. 82-85.
•  Massimo Pica Ciamarra, La Biblioteca Forteguerriana a Pistoia, in , rivista toscana di architettura, n°2, 2003, pp. 48-49.
•  Cesare Blasi, Gabriella Padovano, La sfida della sostenibilità, italiano / english, Foxwell & Davies, Italia 2003, pp. 120-121.
•  Corrado Trombetta, L’attualità del pensiero di Hassan Faty nella cultura tecnologica contemporanea, Rubettino Editore, Soveria Mannelli, 2002, pp.128-129.
•  Mario Pisani (a cura di), Pica Ciamarra Associati – Città della Scienza and other work, a cura di Mario Pisani, Liguori 2002, italiano/english
(+ 2DVD, a cura di Marina Vergiani, con 3 video: Luogo / Frammento; Materiale / Immateriale; Tecnologia dolce).
•  Massimo Pica Ciamarra, Maurizio Vivarelli, Alessandra Giovannini, La nuova Biblioteca di Pistoia, in , n. 7, Anno III, gennaio-aprile 2002.
•  Jacopo Della Fontana, Pistoia – Biblioteca Forteguerriana, in <L’Arca>, 159, 2001, pp. 72-77.

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