PCA International
laboratorio di progettazione coordinata e integrata

1964 – Napoli, Borsa Merci

1964 – Napoli, Borsa Merci
TYPE Bureaux
YEAR 1964, realizzata 1971 – concorso 1°premio
credits
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Nel centro della città, in una zona con una preventivata vocazione direzionale a ridosso della stazione centrale, è l’esito della vincita di un concorso esplicitato da Massimo Pica Ciamarra con Michele Capobianco, capogruppo, Riccardo Dalisi, Elio Giangreco e Giuseppe Giordano. Riservato a professionisti delle regioni Campania, Molise, Abruzzo, Lucania e Calabria, è bandito dalla Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Napoli per ovviare alla mancanza di un luogo per la contrattazione dei prodotti ortofrutticoli tradizionalmente svolta sui marciapiedi adiacenti la stazione.

In un contesto segnato da un tessuto a maglia ortogonale di matrice ottocentesca, la zona di progetto si attesta con il fronte principale su corso Meridionale all’altezza di via Nazionale. Posteriormente è delimitata dal costruendo edificio dell’Officina Carica Accumulatori del parco ferroviario cui la stessa area apparteneva prima di essere ceduta dall’amministrazione delle F.F. S.S., in conseguenza del riassetto generale dello scalo per la costruzione del nuovo terminal viaggiatori. In un lotto rettangolare non molto ampio, adiacente sui fronti laterali con un edificio postale e il fabbricato servizi accessori della stazione, complesso e articolato risulta il programma funzionale.

Oltre il grande salone per la compravendita dei prodotti ortofrutticoli da collocare al piano terra si prevedono: al piano interrato un deposito; al seminterrato parcheggio e locali tecnici accessibili da due rampe laterali già prestabilite; al piano terra vano per la contrattazione dei vini, uffici per banche, servizio ristoro, salone per riunioni (eventualmente da predisporre all’ammezzato), centralino telefonico, ufficio telescrivente, servizio dattilografia, ufficio informazioni e controlli; al piano ammezzato abitazione per il portiere, uffici e studi commerciali preventivati anche negli ulteriori piani superiori. Relativamente all’altezza, inoltre, precisi vincoli sono stabiliti dal bando concorsuale: 17,75 metri verso la strada, 7,50 sul lato confinante l’edificio ferroviario. Due ipotesi operative segnano l’indirizzo progettuale dell’intervento: rendere immediatamente individuabili le due funzioni principali dell’edificio – la borsa merci e gli uffici – e al pari instaurare fra le stesse delle reciproche relazioni in modo da comporre un organismo unitario organicamente articolato. L’impianto è così risolto dal parallelepipedo a C degli uffici sopraelevato rispetto la strada per mezzo di un sistema strutturale – con un passo di 9,40 metri – costituito da una sequenza di pilastri coniugati a coppie sorreggenti due travi cave in cemento armato dall’intradosso concavo.

Sotto esso si incunea la galleria d’ingresso a doppia altezza che, nel mediare il passaggio fra esterno ed interno in una ideale continuità per mezzo di un’interrotta vetrata, si prolunga nella spazialità della sala contrattazioni per seicento persone circa. Ad una quota più bassa di 40 cm rispetto l’ingresso è questa uno spazio di forma pressoché rettangolare posto nella parte più arretrata del lotto. Sua peculiarità è una dilatazione verticale accentuata nell’andamento dall’inclinazione della copertura terminante in una cuspide vetrata che diffonde una luce rarefatta all’interno. Sul lato posteriore, inoltre, un triplo ordine aggettante di boxes per operatori ne definisce la parete mentre a sinistra si connette alla sala più piccola – 150 persone circa la capienza – per la trattativa dei vini delimitata da un morbida parete curvilinea. Oltre a permettere l’accesso allo spazio per le contrattazioni, la galleria d’ingresso indirizza i fruitori a tutte le altre attività configurandosi come una sorta di strada coperta attrezzata. Ai suoi estremi si posizionano i vani scala con gli ascensori; nella zona baricentrica vari uffici e servizi; una rampa di scale prossima alle bussole d’ingresso, infine, consente l’accesso al piano ammezzato sostanzialmente articolato, con collegamento diretto, attorno al vuoto dell’aula negoziazioni includendo i piccoli studi per gli operatori e uffici per banche, a sinistra l’alloggio del portiere, a destra diversi uffici e, con novanta posti, una sala riunioni dalla sinuosa geometria. Da tale livello, inoltre, prende avvio una scala-corridoio che smistando i visitatori ai vari livelli degli uffici si sviluppa per quasi l’intera ampiezza longitudinale dell’edificio. Nell’incunearsi fra le due possenti travi cave del primo piano configura un suggestivo spazio vuoto a tutt’altezza, una lama che “spacca” in due il blocco uffici percepibile nel suo intero sviluppo dal piano terra.

Ad essa si aggregano i ballatoi distribuitivi corridoi-strade – definiti dai progettisti – pensati in senso continuo e gradatamente ascendenti verso l’alto. Si genera così un sistema che, «oltre a rompere la normale monotonia propria degli edifici adibiti a tale uso tende, ad individuare e sottolineare un’integrazione di spazi e funzioni», segna potentemente l’organizzazione spaziale dinamizzandone le relazioni fra le sue componenti. La complessa articolazione si stempera all’esterno nel trattamento del paramento a courtain wall degli uffici studiato secondo un modulo che ha una corrispondenza con le suddivisioni interne.

Più lavorato, tuttavia, appare l’attacco a terra definito nei primi livelli. Caratterizzato per lo più dal trattamento “brutalista” del cemento a faccia vista parzialmente adoperato anche per i fronti laterali e nello spazio d’ingresso per esaltare la continuità esterno-interno, si articola su una scomposizione del limite perimetrale in tagli, aggetti, fluenti movenze che ne movimentano lo sviluppo concluso superiormente dall’aggetto concavo della trave cava, segno urbano su corso Meridionale esaltante la fuga prospettica dell’edificio. Va rilevato, infine, come la soluzione strutturale cambi definizione nel passaggio dal piano ammezzato alla zona uffici. In falso sul primo impalcato in cemento armato, infatti, si imposta secondo una maglia quadrata di lato 4,70 m un sistema con ossatura metallica che rende più agevole la suddivisione dei vari uffici secondo criteri di flessibilità.

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