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laboratorio di progettazione coordinata e integrata

2009 – Foggia, Parco urbano dei “Campi Diomedei” in ex-Ippodromo

2009 – Foggia, Parco urbano dei “Campi Diomedei” in ex-Ippodromo

TYPE    parc urbain
CLIENT    comune di Foggia
YEAR    2009 concorso di idee
PROJECT    avec ing. Cotecchia, archeologo Fioriello

Il Parco dei “Campi Diomedei” compreso tra i principali snodi della città di Foggia è il perno del circuito delle nuove funzioni urbane create nel contesto circostante ed elemento di valorizzazione in chiave produttiva, di studio, ricerca dei beni archeologici e culturali. Il principio adottato è l’assoluta flessibilità e modificabilità in relazione ai successivi studi e rinvenimenti archeologici sull’aria. Parco archeologico e Parco urbano sono integrati in una immagine unitaria che assimila l’interezza dell’area all’uno e all’altro. Elemento significativo nell’impostazione di progetto è la figura del cavallo che rappresenta i percorsi principali.
Il parco, infatti, è stato concepito come una figura equestre, strettamente legata al mito di Diomede, eroe nella guerra di Troia e alla sua precedente destinazione d’uso di Ippodromo. Il cavallo organizza i punti di accesso e linee di attraversamento, separando con percorsi e recinti gli spazi del parco archeologico e quelli del parco urbano. In risposta alla domanda del concorso si propongono componenti elementari da assemblare in molteplici combinazioni, smontare rimontare, organizzare in modi diversi per rispondere a condizioni oggi imprevedibili.
L’edificio che ospita l’ingresso al parco archeologico e le aule didattiche è una struttura realmente smontabile, energicamente autonomo; il sistema di illuminazione fotovoltaica è proposto come dei totem infissi nel suolo ai quali si integrano panchine, recinzioni, ecc.; le aree di land art sono caratterizzate da elementi naturali e modulari (balle di fieno), facilmente rimovibili; le essenze delle piantumazioni proposte sono state individuate con l’obiettivo di minimizzare il fabbisogno idrico e possono variare; il recupero della risorsa archeologica viene valorizzata con elementi naturali e non invasivi; le passerelle modulari in legno di varie dimensioni diventano elementi componibili con coperture leggere lungo i percorsi.

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