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1983 – Salerno, Rettorato, Biblioteca, Aula Magna Università (realizzati per fasi fino al 2002)

1983 – Salerno, Rettorato, Biblioteca, Aula Magna Università (realizzati per fasi fino al 2002)
TYPE Recherche / Education
CLIENT Università di Salerno
YEAR 1983 (per fasi fino al 2002)
PROJECT avec M.Ingrami, C.Colucci, E.Giangreco + G.Giordano(s), F.Bianchi(i)

Nella valle dell’Irno prossima al comune di Fisciano è la cittadella universitaria di Salerno. Sul suo margine sud, visibili dalla bretella autostradale Salerno/Avellino, si articolano tre edifici: aula magna, rettorato / uffici e biblioteca con sala per mille posti e deposito per un milione di volumi. Nell’opporsi alla logica isolazionistica dei fabbricati esistenti – in genere estesi blocchi scatolari – il progetto si struttura sulla concezione unitaria dei tre corpi disposti attorno ad una piazza pedonale caratterizzata dalla presenza di elementi scultorei/sensoriali quali un gioco d’acqua, una cassa armonica e una meridiana. Intenzione è definire un luogo centrale per l’intero insediamento universitario, punto di riferimento dall’elevata capacità attrattiva secondo un principio che incrementi dinamiche partecipative.

Collocato sopra i parcheggi e le aree per la movimentazione di mezzi di servizio, ne è fulcro la piazza – un quadrato affiancato sul lato nord da una semicirconferenza. Posizionata ad una quota sopraelevata rispetto a quella più bassa consente un approccio inusuale alle spazialità interne. Ciò maggiormente si palesa nella biblioteca. Una passerella aerea dall’angolo sud-ovest della piazza, infatti, consente l’ingresso ad una quota intermedia, baricentrica rispetto gli spazi destinati alle varie attività. Accedendo ci si trova subito immersi un una spazialità orechestrata sulla presenza del vuoto esaltando la percezione di centralità. È un vuoto che scava per tutta la sua altezza il compatto parallelepipedo eroso agli angoli, emergente per dimensioni nella sua articolazione complessivo, destinato all’atrio, alla sala cataloghi e agli uffici in alto. Nell’allungarsi snelli per l’itera sua elevazione, conferiscono un senso di leggerezza e di risucchio ascensionale confluendo, infine, in un lucernaio piramidale che inonda di morbida luce gli ambienti sottostanti nel suo riverberarsi attraverso il candore monocromatico dell’intonaco bianco.

Alla semplice stereometria del corpo centrale si aggregano, sfruttando anche un salto di quota del suolo, una serie di piccoli spazi, isole e pozzi destinati alla lettura caratterizzati da tecnologie e materiali diversi. Si genera così un complesso sfaccettato, articolato in un gioco di volumi diversificati e regolati secondo un principio “gerarchico” che tuttavia non cede a facili monumentalismi. Più massiccio appare il rettorato sul lato sud della piazza con una semplice stereometria -”svuotata” su tre angoli – espressa in un volume parallelepipedo con corte interna ritmato sui fronti da una sequenza di finestre rettangolari.

L’atrio d’ingresso sul fronte orientale si condensa in una materica scala continua. Sviluppata per l’intera altezza ne costituisce il perno spaziale distribuendo ai diversi livelli articolati in dense fluenze spaziali. Due passaggi aerei sui vertici nord-ovest e nord-est garantiscono in un sistema multiplo di entrate ulteriori accessi, connettendo l’edificio alla piazza, alla biblioteca e all’aula magna. Si distingue quest’ultima per una pianta di matrice triangolare sviluppata in un volume variegato rivestito in lastre bianche. In alto si trova la sala del consiglio di amministrazione collegata a ponte al rettorato e servita da un percorso esterno che giunge fino alla piazza. Caratterizzato dall’ondulata copertura serpentinata a livello inferiore insiste il teatro sperimentale

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