PCA International
laboratorio di progettazione coordinata e integrata

2015 – Roma, « Rigenerare Corviale »

2015 – Roma, « Rigenerare Corviale »

TYPE Résidentiel ; Restauration ; Planification urbaine
CLIENT Comune di Roma
YEAR 2015 compétition internationale
PROJECT Interprogetti, strutture e costi; Maria Grazia Santoro, bioarchitettura e urbanistica; Norbert Klammsteiner, aspetti energetici e bioclimatici, domotica, videosorveglianza.

Consulenti: Lucien Kroll, rigenerazione urbana; Fiammetta Mignella Calvosa, sociologia del territorio, consulenza scientifica; Simona Totaforti, Fiammetta Pilozzi , consulenti scientifici; Marcel Werner Kalberer , intervento artistico

DESCRIPTION
Il Corviale, prodotto della cultura architettonica anni ’60-’70, assume nuovi significati modificando la sua espressione: non più ripetizioni e standard, ma valori eco-ambientali e aggregazioni di identità riconoscibili La permeabilità -garantita dalla possibilità di raggiungere gli alloggi di ogni verticale tramite scale/ascensori specifici- si „manifesta“ in immagini chiare, colorate, vitali e partecipate dove ciascun abitante trova spazio e nuova espressione.
I piani terra e interrato accolgono luce, verde, aria in spazi mitigati in schematiche sequenze dove svolgere funzioni e attività o spazi di passaggio per entrare o uscire dalla propria abitazione.
L’eliminazione di parte dei solai della parte basamentale restituisce qualità allo spazio di ingresso e fruibilità per le nuove funzioni al piano terra
L’edificio assume già dal basamento un‘immagine semplice e riconoscibile e trova espressione fino al coronamento dove eco-containers riportano in facciata i colori ricorrenti sui fronti dell’edificio lungo le linee dei tubi degli “orti orizzontali“: ciascuno riconosce la propria scala di accesso a casa dal colore che la rappresenta. Le eco-cantinole sono con materiali leggeri di riciclo, potenzialmente prodotti in loco e forniti in parti modulari per consentire parziale o totale autocostruzione Anche il verde è parte della rinnovata immagine del Corviale: sulla facciata si manifesta con colture da balcone“ autogestite da ogni alloggio con piante da orto o da fiore. Pergole sul basamento e in copertura accompagnano questo processo di trasformazione e di erosione dell’immagine austera, rigida, monumentale dell’edificio.

La vegetazione diventa architettura nelle forme artistiche autocostruite dagli abitanti che, accompagnati in questo processo di „costruzione naturale“, daranno vita ad elementi scultorei e architettonici “viventi” realizzati con materiali naturali (talee di salici curvati e piantati nel terreno): architetture evocative, abitabili e riconoscibili anche per l’ambiguità del rapporto tra natura e artificio. Queste sculture viventi segnano passaggi rilevanti favorendo la riconoscibilità de luoghi,
all’interno del complesso e nei confronti della città.

L’autocostruzione proposta nelle diverse forme (naturali, artificiali e di riciclo) favorisce l’appropriazione creativa dell’ambiente e rafforza il senso di comunità: mappe di orientamento consultabili dal proprio smartphone come app consentiranno l’interazione a più livelli all’interno del quartiere segnali, prenotazioni, comunicazioni per rafforzare socialità e senso di sicurezza Nel masterplan trovano conferma ed espansione i criteri progettuali proposti per il Corpo nel favorire l’accessibilità incrementando percorsi ciclopedonali trasversali per collegare le attività ludico-sportive e i parcheggi, e quelli lungo le viabilità principali Il progetto del verde ridona vita agli spazi liberi esterni grazie a una nuova organizzazione degli spazi collettivi arricchiti da presenze vegetali, attrezzature, arredi, pavimentazioni, sistemi d‘illuminazione eliminando barriere e ostacoli.

Le aree libere sono riconfigurate grazie a nuovi percorsi di collegamento e aree attrezzate per aggregazione, sport, cura animali (Parco naturale Ovest) e sulla fascia orientale un parco di essenze aromatiche introduce al sistema di orti, ampliati e attrezzati. Sulla porzione di territorio scoscesa a ovest, uliveto per la produzione condivisa del “Corviolio”(promozione di attività collettive per la tutela del territorio) e spazi all’aperto dedicati a orti didattici.

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